Loculi aerati
Cosa sono
I loculi aerati (non areati!) sono un sistema di tumulazione di feretro.
Sono costruiti in modo da permettere che si crei una ventilazione filtrata sfruttando la variazione di temperatura e pressione fra il giorno e la notte.
La procedura
La procedura prevede la tumulazione unicamente nella cassa di legno (quindi privo della cassa metallica).
Il cofano è appoggiato sopra una vaschetta in materiale plastico impermeabile ai liquidi, che rimane sollevata rispetto al fondo della stessa per mezzo di supporti integrati.
All’interno della vaschetta viene collocato un prodotto assorbente e biodegradante, in modo da ridurre l’effetto del percolato cadaverico.
Per abbattere le sostanze maleodoranti che si creano all’interno del loculo si utilizza un particolare filtro a carboni attivi, costruito in modo tale da garantire che i gas provenienti dalla decomposizione vengano depurati prima della loro immissione in atmosfera.
Come realizzarli
La tumulazione può essere utilizzata sia per loculi e tombe di nuova costruzione, sia con adattamento di sepolture esistenti.
Per il corretto funzionamento del sistema, i loculi devono rispondere a specifiche caratteristiche costruttive, che assicurino valori di permeabilità all’aria ed all’acqua predeterminate.
Generalmente i requisiti tecnici dei loculi aerati sono stabiliti con provvedimenti regionali o, talvolta, dalle locali ASL in attuazione dell’art. 106 del DPR 285/1990.
Dove possono essere utilizzati
Regioni e Province italiane che prevedono l’utilizzo dei loculi aerati:
In Italia hanno esplicitamente ammesso la tumulazione aerata attraverso regolamentazioni regionali e provinciali:
Lombardia (2004), Emilia Romagna (2006), Marche (2009), Toscana (2009), Piemonte (2012), Veneto (2014), Provincia Autonoma di Trento (2014), Friuli Venezia Giulia (2015), Umbria (2017), Calabria (2018), Sardegna (2018), Puglia (2018), Basilicata (2018), Sicilia (2020), Liguria (2020).
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